CON SCRITTI DI Cecilia Alagna, Maria Carla Baroni, Laura Branca, Caterina Brundu, Barbara Caglio, Paola Cavallari, Maria Laura Cinquegrana, Camilla Lasagna, Claudia Corso Marcucci, Rosangela Pesenti, Monica Lanfranco, Maria Rosa Pantè, Rossana Piredda, Serena Sechi, Federica Serra, Stefano Marullo.
“La guerra è il contrario del conflitto, nasce dal progetto di azzerare il conflitto con la fine dell’avversario, un salto di significato che costringe la vita alla distruzione per l’affermazione, alla cancellazione di una parte, alla distorsione della vita infilata in un progetto di morte. La guerra chiede sempre una quota di morti: donne e uomini, bambine e bambini, ragazze e ragazzi, anziane e anziani, e questa è solo una piccola declinazione generica della varia umanità che deve soccombere, apparentemente scelta a caso ma in realtà mai casuale”.
“Mi fa orrore essere una specie tanto temuta, la mia felicità è quando nel prato sto fra i fiori e gli insetti impollinatori mi vengono vicino e siamo davvero insieme in pace. Io non faccio paura, non sono in guerra”.
“Le guerre non sono mai cessate. L’illusione della pace ha aleggiato su di noi per periodi più o meno brevi. Evidentemente, chi popola questo pianeta non ha alcuna intenzione di deporre le armi per vivere in armonia e per andare oltre le diversità, di qualsiasi genere o portata esse siano”.
Ecco alcuni dei passaggi che state per approfondire in queste pagine, esito delle riflessioni delle nostre autrici. Su guerra e pace il femminismo ha ragionato a lungo e in profondità. Proviamo a nutrirci di pensieri fecondi e generativi, teniamoci strette.