In EUROPA a rischio libertà riproduttive e autodeterminazione:
Perchè? Che fare?
Quante volte, nell’ultimo decennio, a partire dal 2001, (l’anno fatale per l’Italia, con la ferita di Genova e l’apertura del dibattito sulla globalizzazione) abbiamo scritto, o letto, della necessità di costruire ‘un’altra Europa, laica e dei diritti’? Molte, troppe volte: ma raramente il monito comprendeva in modo preciso i diritti delle donne, che non sono quasi mai considerati come diritti principali e universali, sia dalla politica tradizionale come dai movimenti per il cambiamento.
Sembra un destino, ma è proprio sul tema dei diritti riproduttivi e della giustizia che in Europa si sta aprendo un fronte inquietante sul tema dell’autodeterminazione femminile. E’ un allarme serio: come sappiamo ogni attacco ai diritti di libertà e scelta ottenuti dalle donne non sono solo dei vulnus diretti verso le donne ma sono un segnale di involuzione per i diritti in generale, un indicatore di contrazione della visione inclusiva e accogliente dei bisogni di cittadinanza e delle differenze.
Il nostro continente, è bene ricordarlo, prende il nome di Europa, giovane principessa rapita da Zeus che se ne invaghì e le usò violenza. E’ un mito originario non certo propizio, e sembra che le donne vogliano rovesciare le ombre che un simile esordio reca con sé.