“Una futura Europa deve essere laica. Per secolarismo intendo la completa separazione della religione dallo stato (e non la versione inglese di eguale tolleranza per le religioni, che alimenta il comunitarismo). La libertà di religione, o di credo, è un importante diritto umano: è una questione personale di coscienza e un’esperienza vissuta. Quando però la religione è parte integrante dello stato o della legge non si tratta più di credenze personali, ma di potere e controllo.Con l’ascesa della destra religiosa in Europa e a livello internazionale la difesa della cultura laica è un compito storico. È anche una precondizione per i diritti delle donne, una garanzia di libertà di religione e, insieme, di libertà dalla religione”
Così scrive su questo numero di Marea Maryam Namazie, femminista antifondamentalista, che ogni anno organizza a Londra la Secular Conference. Il tema è spinoso, ma ineludibile, specialmente in Italia, ora. Proviamo insieme a ragionarne?