EDITORIALE
Insulti, minacce, volgarità, odio e disprezzo. Nel web, nei social network, specialmente contro le donne, le persone omosessuali, trans, gli stranieri, chi
non è potente. La mutazione antropologica è in atto dalla fine degli anni ‘90: l’homo sapiens è diventato homo digitale, e nel passaggio ancora non è chiaro se le competenze comunicative e di apprendimento ci guadagnino o ci perdano; di abbastanza chiaro, però, c’è che l’immediatezza che offre la rete brucia, nella possibilità di reagire in tempo reale, quel passaggio di pensiero e di elaborazione che prima dell’era internet consentiva di mettere, tra la reazione e la messa in atto di questa, uno spazio, una pausa.
La violenza dilaga, dentro e fuori la rete, tracima nella società e pervade il mondo. Molto vicino, vicinissimo a noi. Ma ce ne stiamo accorgendo?
In questo numero proviamo a fare un approfondimento su questo aspetto della violenza, che non è immediatamente percepita come tale, ma che riguarda le nuove generazioni, in particolare, che spesso non la riconoscono, e non hanno adulti di riferimento che facciano da filtro. Il linguaggio è sempre più scarno e aggressivo, in famiglia, nella politica, nella società, nei luoghi di lavoro e nei movimenti, anche laddove non dovrebbe ricalcare il modello dominante e invece ne è fotocopia.
È un fenomeno del quale dobbiamo farci carico, pena derive inquietanti e pericolosissime: la violenza digitale, infatti, diventa reale molto in fretta.
Monica Lanfranco www.monicalanfranco.it